La valanga by Massimo Gaggi;

autore:Massimo Gaggi; [Gaggi, M.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: i Robinson / Letture
ISBN: 9788858102220
editore: edigita
pubblicato: 2009-11-14T23:00:00+00:00

Il banchiere dal pugno facile

Il capo di Lehman Brothers non è un personaggio come un altro nel panorama finanziario di Wall Street. Lloyd Blankfein di Goldman Sachs, ad esempio, è ultimo di una serie di capi carismatici: da Bob Rubin a John Corzine, fino ad Henry Paulson. Richard Fuld è qualcosa di diverso: un sovrano assoluto. Anche se la Lehman ha 158 anni di vita, la sua storia contemporanea inizia nel 1993, quando le attività della banca d’affari vengono scisse dalle altre (carte di credito eccetera) del gruppo American Express. Fuld, che è entrato nella banca nel 1969 dopo un tentativo di divenire un pilota dei caccia dell’Air Force, finito quando prende a pugni un superiore troppo arrogante, è il capo della nuova società fin dal primo giorno.

E il suo stile non è certo quello del banchiere sussiegoso: il suo sguardo intenso, la sua fisicità, mettono in soggezione l’interlocutore. Fuld ne è consapevole e alimenta il mito: gli altri banchieri lo chiamano «gorilla» per la sua faccia truce, e lui mette l’immagine di uno scimmione a grandezza naturale nel suo ufficio vicino al trading floor.

In 14 anni Fuld ha fatto crescere rapidamente quella che, fino all’implosione del sistema finanziario Usa, era la quarta banca d’affari americana. Uno sviluppo troppo veloce, basato su un indebitamento eccessivo che, negli anni migliori, garantisce un’esplosione dei profitti. Una strategia spregiudicata grazie alla quale Fuld incassa, tra stipendi e bonus, quasi mezzo miliardo di dollari nell’arco di 14 anni. Ma una parte dei benefici della crescita vanno anche ai dipendenti che sono proprietari del 30 per cento del capitale della banca.

Curiosamente Henry Paulson – che dal vertice della Goldman Sachs è stato un suo rivale e ora, da ministro, ha cominciato a parlare della necessità di una nuova etica del capitalismo e si è rifiutato di salvare Fuld – dal 2000 al 2006 ha incassato compensi complessivi della stessa entità: mezzo miliardo. Negli ultimi due anni, da titolare del Tesoro, il suo stipendio annuo è stato, invece, di appena 181 mila dollari, circa 130 mila euro.

Nel giorno della disfatta, comunque, Fuld è l’ultimo a mollare. Domenica, Tesoro e Fed stanno già preparando la rete di sicurezza: le dieci maggiori banche del paese vengono invitate a creare un fondo d’emergenza di circa 100 miliardi di dollari da usare come ammortizzatore per le conseguenze del fallimento Lehman. Nel palazzo di vetro della Settima Avenue i dipendenti della banca se ne stanno già andando alla spicciolata trascinandosi dietro scatoloni con le loro cose. Nel suo ufficio Fuld fa gli ultimi, disperati tentativi.

Nella crisi della finanza Usa la domenica è diventato il giorno delle decisioni più drammatiche, quelle che cambiano la storia. Il sabato, a Borse chiuse, si negozia; la domenica si decide e si informano i mercati. Bisogna farlo entro le sei del pomeriggio, quando al di là del Pacifico è già giorno e sta riaprendo il mercato australiano, seguito a breve da quelli di Tokio, Hong Kong e Shanghai. Ma Fuld aspetta fino a mezzanotte e mezza

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